lunedì 6 dicembre 2010

happyness

rimorchiatore incagliato da 56 anni nel canale di beagle. per dire.
mi sono portata il pc perchè pensavo di scrivere tutti i giorni. ho fatto questo viaggio per provare a fare qualcosa di diverso, a essere qualcuno di diverso. ma non è così, sono la solita vecchia stronza. ho solo provato la stessa solitudine di sempre ma in un continente diverso, con una lingua che non capisco, non mi piace e -dopo tre settimane - sento quasi ostile. mi sono sentita al mio posto solo alla fine del mondo. ero sola anche laggiù, ma in un modo sconosciuto e incomprensibile ero a mio agio.dove volevo essere. e come volevo essere. lontana e presente e vuota davanti a quel posto così estremo. indubitabile e bellissimo. e freddo e faticoso. e ora sono qui. mancano tre giorni al ritorno: regali da comprare che non ho voglia di comprare. cose da fare che non ho voglia di fare. sempre persone da rincorrere e seguire per non essere da sola, e l'unica cosa che faccio è stare rinchiusa in questa topaia a guardare serie tv scaricate da internet. non ho pensato a quello che voglio fare tornata in italia, non mi sono data il tempo, la forza, di riflettere e decidere. a cosa è servito questo viaggio? del tango ho imparato che ballare senza un compagno richiede una volontà ancora maggiore che semplicemente vivere senza un compagno. di baires ho imparato che è approssimativa, e che lo sono i portegni. come tutti nel mondo per la verità, solo che qui è più evidente, perchè in qualche modo assurdo la distaza dalle terre che considerano loro, quell'europa mitizzata che pochissimi ormai conoscono,  riappare in modi, vezzi, vizi superficiali e abbozzati, vaghe pretese e apparenze  di come tutto dovrebbe essere (strade, cibo, rapporti umani, musei, macchine) e non è. non è qui più che altrove. nulla sembra avere ordine o struttura, o senso. è un posto perfetto per nascondersi ma raccontarsi di aperture e scoperte. ma non mi hanno convinto. solo una giovane amica italiana è stata una bella scoperta. la sua forza e il suo entusiasmo sono stati contagiosi. quel tanto che basta per lasciarmi almeno un paio di bei ricordi. ma è il mio cuore ad essere chiuso a questi entusiasmi. forse. o forse aveva ragione britney spears e this lonelyness is killing me. voglio la connesione a internet e un piatto di spaghetti al pomodoro e la mamma. ho la nostalgia della coppa. cazzo. proprio io.
voglio tornare a casa, e stare nascosta fin che non torno. ma non posso. lo sto facendo, ma non posso. le aspettative, tutto a voler dimostrare, il tango, il buddismo, l'invidia e l'ammirazione per questa vera viaggiatrice. cosa mi hai portato? cosa hai imparato? cosa hai visto? chi hai conosciuto? tutto a dover dimostrare. 
fingere, ancora, sempre. o mai più. non adesso. pensieri affastellati di quello che devo fare qui per non avere rimpianti. ossessione di dover comprare per riempire. e di non poter portare il peso. scegliere, decidere.elenchi. cartoline non spedite. resoconti non fatti. parole. impegni chiesti e non presi.
forse FORSE mi serviva l'ennesima fuga potenziale per volere di nuovo casa mia. la mia vita da rimettere in sesto, come la schiena e le gambe.
un'intera nazione bipolare. un viaggio bipolare. smog e fiori profumati. tutti che cercano l'esperienza, la condivisione, la felicità in un boleo ben fatto. il guardarsi e intendersi senza vergogna, a testa alta, l'illusione di rapporti veri codificata in una milonga strappacuore: una droga, certo. l'extraquotidiano che ci illude che quello sia il mondo diverso e migliore. e quando la musica finisce parole di circostanza, basta abbassare lo sguardo per dire no, grazie. i would prefere not to.
finta pelle, orrido design, imbevibili intrugli amari come la vita. carne, sangue, true blood e finzione. questa costante malinconia di una primavera finta, afosa e piagnucolosa.
ora vado. a scoprire cosa dirò, chi vedrò stasera, dove prenderò i soldi, se farò un'ultima lezione di tango. ecco. che bello poter dire solo sì. andrò da gloris, cenerò con loro, mi sentirò fare delle richieste a cui non saprò dare risposta, farò una doccia prima, poi chiamerò casa, e andrò a cercare quelle famose scarpe per un tango che non ballerò.
ansia. gocce. nubi. e internet che non funziona. bene. altrimenti non avrei scritto neanche questa volta.
tutto a voler dimostrare...

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