martedì 10 maggio 2011

figli di papà

odio. dato dall'invidia, è evidente, ma non posso farci niente e soprattutto, almeno sul mio cazzo di blogghino, mi voglio proprio permettere di dirlo chiaro e tondo: odio i figli di papà.
e non li odio mica perchè sono anticpatici. anzi. probabilmente odio di più quelli simpatici, quelli aperti, sicuri di se, quelli che vanno nel mondo e fanno, quelli che fingono di non avere paura e sono credibili, che cadono sempre in piedi, hanno la risposta migliore, i denti bianchi, la camicia stirata e il pranzo in famiglia la domenica. li odio perchè stanno sempre col culo al caldo, seduti comodamente dalla parte della ragione e - francamente - io mi sarei un po' rotta i coglioni di stare dall'altra parte. perchè in qualche rarissimo caso potranno anche esserselo meritati quel bel posto di lavoro, lo stipendio a sei zeri, e il lusso di risponderti con sufficienza anche se ti vedono in difficoltà.  ma il più delle volte non se lo sono meritati per niente, è solo culo. culo che papà c'era, culo che papà c'è. che ti ha spiegato come fare, cosa dire, quando muoverti. ti ha insegnato a giocare a risico, ad andare in bicicletta, è venuto a vedere la partita di pallone e quando hai perso ti ha detto che eri bravo lo stesso e l'arbitro è un cornuto. ti è venuto a prendere a scuola col macchinone e le ragazze a sbavare, quasi più di quando il macchinone te l'ha lasciato usare da solo e sei andato ganzo al bar a far vedere che fico che sei con il tuo macchinone nuovo. ma non era il tuo. era del tuo papà.

e comunque mi stanno sul cazzo anche quegli altri, di figli di papà. quelli di sinistra. quelli non puoi leggere proust per farti venir la voglia. quelli della sessualità consapevole. degli abbracci caldi e silenziosi ma non dirlo alla mamma la prima sera che hai sedici anni e torni alle tre che puzzi di birra scadente e maria e sei tutto eccitato per il primo concerto grunge. quelli che non si intromettono ma ci sono quando hai bisogno e non devi neanche dire grazie papà ma proprio te lo strappano con le pinze che hai il papà migliore del mondo.

lo so che li odiate anche voi. perchè i figli di papà, da qualunque parte stiano, non sono mai soli. sono attraenti, come le cazzo di calamite. perchè tutti quelli che non sono figli di papà vorrebbero esserlo almeno una volta nella vita e sapere l'effetto che fa e vivere, anche se di riflesso, quell'aura di pace e fighissima felicità. e invece no. perchè è una di quelle dannate cose della vita che se non ce l'hai non ce l'hai e basta.
e quando te ne trovi uno davanti, uno di quelli bravibellibuonichecimettedelsuo, ti vuoi fidare. hai bisogno di fidarti, è istintivo. ti dici non ha bisogno di fregarmi è un sereno figlio di papà.


e invece. lascio a voi la facile battuta sulla madre. a me resta l'amarezza di una profonda ingiustizia. per dei privilegiati coglioni incapaci di empatia. e per tutti gli altri, che di fronte all'ennesimo "io so che ho ragione e quindi tu hai torto" del figlio di papà di turno non riescono più a reagire. vorrebbero solo scappare a casa, da papà, e farsi dare un consiglio, o un abbraccio, o sentirsi dire che stavolta è troppo e ci penserà il loro di papà.

e invece.

e 'sta cazzo di illuminazione che proprio non ne vuol sapere, ma di sicuro sono fulminata di brutto in 'sto periodo. fa luce lo stesso?

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